Bandiera di Egitto

L'attuale bandiera dell'Egitto presenta tre strisce orizzontali di uguale larghezza di colore rosso, bianco e nero con l'aquila dorata (gialla) del Saladino, ed è stata issata nella sua forma attuale il 4 ottobre 1984.

Il suo disegno risale alla bandiera di liberazione araba introdotta dopo l'abolizione della monarchia nel 1952. L'aquila nella bandiera odierna è, come nella Bandiera di Liberazione Araba, il simbolo del Sultano Saladino e dei suoi discendenti, i Califfi Aijubidi, e una figura idolo dell'Unità Araba. Oggi indossa una corazza con i colori della bandiera e tiene tra le zanne una fascia con l'iscrizione del nome dello Stato. Per l'Egitto in particolare, i colori hanno il seguente significato: il rosso ricorda le battaglie della rivoluzione e il sangue versato durante il processo, il bianco sta per un futuro luminoso e il nero per il passato oscuro.Sulla storia della bandiera egiziana: La bandiera del Vicereame turco d'Egitto (1867-1882) è chiaramente di origine turca, come si può vedere dalla combinazione di colori e simboli. La bandiera del Regno d'Egitto risale al verde islamico, con una simbologia islamica che ricorda ancora in qualche modo il periodo turco. Il verde ha anche lo scopo di ricordare il fertile Delta del Nilo. Questa bandiera continuò a essere utilizzata, anche dopo la fine del Regno (1952), fino al 1958. La bandiera del VAR (1958-1961) presenta tre strisce rosse, bianche e nere, già introdotte ufficialmente in Egitto con la Bandiera di Liberazione Araba nel 1952, integrate da due stelle, una rappresentante l'Egitto e l'altra la Siria. Anche dopo la fine del VAR (1961), l'Egitto mantenne questa bandiera fino al 1972. Nel corso della formazione della "Federazione delle Repubbliche Arabe" tra Libia, Egitto e Siria nel 1972, fu concordato che questi tre Stati avrebbero dovuto utilizzare bandiere rosse, nere e bianche con un falco dorato al centro. L'unica differenza doveva essere il nome del rispettivo Paese nella banda scritta tenuta dal falco tra le zanne. L'Egitto ha adottato tale bandiera nel 1972 e l'ha mantenuta fino al 1984 (la Libia fino al 1977, la Siria fino al 1980). Il quadrilatero di colori verde, bianco, nero e rosso è un simbolo cromatico specificamente arabo, i colori panarabi. I colori (pan)arabi sono stati introdotti ufficialmente come colori del Movimento Arabo durante la Prima Guerra Mondiale, quando il Regno di Hejaz si staccò dall'Impero Ottomano, ad opera dello sceicco Hussein della Mecca, appartenente alla dinastia Hashemid. I colori hanno i seguenti significati: il rosso è il colore di Omar, il secondo califfo; il bianco rappresenta gli Omayyadi, una dinastia califfale che risale al quinto califfo Moawija I; il verde rappresenta i Fatimidi, una dinastia califfale ismailita-sciita che risale al quarto califfo Ali; e il nero rappresenta gli Abbasidi, una dinastia califfale che risale al califfo Abbas I. Il rosso è anche il colore degli Hashemiti. Il rosso è anche il colore degli Hashemiti, una dinastia di governanti arabi che probabilmente risale a Hashem ibn Abd al-Manaf, nonno di Maometto. Il verde è anche il colore dell'Islam in generale, e quindi non si riferisce solo ai Paesi arabi.

Tre strisce orizzontali (rosso, bianco, nero) con lo stemma nazionale al centro della bandiera; lo stemma nazionale mostra un'aquila d'oro rivolta verso il pennone.

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