Bandiera di Lombardia

La Lombardia non aveva una bandiera ufficiale fino al 5 febbraio 2019:

Lo stemma adattato in forma di bandiera è stato utilizzato per scopi istituzionali. A partire dal 1990, il partito politico della Lega Lombarda, poi divenuto Lega Nord, propose con la V Legislatura di adottare come vessillo ufficiale la bandiera di Milano o una bandiera bianca con al centro la croce di San Giorgio rossa, utilizzata anche dalla Lega Lombarda medievale, in modo che l'uso della rosa camuna fosse limitato esclusivamente allo stemma e al gonfalone. Sul Carroccio, lo stendardo crociato bianco con rosso era presente della Lega Lombarda medievale nel 1176 durante la Battaglia di Legnano e fu anche portato a Gerusalemme dai Longobardi nella Prima Crociata del 1096.

Questa proposta è stata ripresentata anche nella VI legislatura, ancora senza seguito. Nel 2002, durante la VII legislatura della Regione Lombardia, i partiti Lega Nord, Forza Italia e Alleanza Nazionale proposero nuovamente l'introduzione ufficiale di una bandiera con una croce di San Giorgio rossa su sfondo bianco, anche in questo caso senza alcun seguito. La proposta è stata poi ripresentata nelle legislature VIII, IX e X, ma mai approvata.

Nel 2007, uno studio commissionato dall'IRER (Istituto Regionale di Ricerca) ha proposto l'adozione del Ducale Visconteo, simbolo del Ducato di Milano, costituito da una biscia (simbolo dei Visconti) inquartata con l'aquila imperiale, con una grafica modernizzata. Lo studio teneva conto del fatto che anche i territori di Brescia, Bergamo e Crema, pur facendo parte a lungo della Repubblica di Venezia, appartennero al dominio dei Visconti per gran parte del XIV secolo e al Ducato di Milano per alcuni decenni all'inizio del XV secolo, mentre Mantova fu brevemente legata da dinastie. Tuttavia, la proposta non ha avuto seguito né da parte dell'Esecutivo né da parte del Consiglio.

Nel 2011, la regione ha proposto una nuova bandiera ufficiale che combina la rosa camuna e la croce di San Giorgio. Il 16 settembre 2011, i primi schizzi sono stati pubblicati e sottoposti a un sondaggio sul Corriere della Sera, ma senza seguito. Il 12 marzo 2015, un'altra possibile variante dell'unione dei due vessilli è stata proposta dalla maggioranza di centro-destra.

La bandiera di fatto della Lombardia (terza da sinistra) esposta al Quirinale il 4 novembre 1995.

Un'altra opzione presa in considerazione dalla Regione fu l'adozione ufficiale della bandiera verde con al centro la Camuna Argentea rosa, già utilizzata come bandiera di fatto, esposta in una sala del Quirinale il 4 novembre 1995 insieme agli altri vessilli delle Regioni italiane (quasi tutti realizzati per l'occasione e non regolamentati dalla legge) per volere del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Quest'ultima proposta di bandiera è stata approvata a seguito del voto unanime di approvazione da parte del Consiglio regionale il 29 gennaio 2019, con la successiva promulgazione della Legge regionale 4 febbraio 2019, n. 2, Istituzione e adozione della bandiera, del nastro e del segno distintivo della Regione Lombardia (BURL n. 2, Supplemento del 4 febbraio 2019), entrata in vigore il 5 febbraio 2019.

Fonte: Wikipedia

Lo stemma ufficiale della Lombardia è costituito da una rosa camuna, un antico simbolo solare comune ad alcuni popoli proto-celtici e presente su 94 delle circa 140.000 incisioni rupestri della Val Camonica, in provincia di Brescia. Queste incisioni sono state realizzate dal Mesolitico (VIII-VI millennio a.C.) all'Età del Ferro (I millennio a.C.) da vari popoli antichi, tra cui i Camuni. Le incisioni di questi ultimi, tra cui l'omonima rosa, risalgono all'Età del Ferro.

La rosa camuna stilizzata presente nello stemma della regione è in argento e simboleggia la luce. È inscritta in un quadrato verde (1: 1) che rappresenta la Pianura Padana. Adottato ufficialmente insieme al gonfalone con la Legge Regionale n. 85 del 12 giugno 1975, il simbolo fu introdotto su proposta dell'allora Assessore alla Cultura Alessandro Fontana e disegnato nello stesso anno da Pino Tovaglia. Bob Noorda, Roberto Sambonet e Bruno Munari.